Il COVID-19 è un castigo divino?

Assolutamente no – certamente si

Prima di rispondere bisogna capire cosa la Sacra Scrittura intende per castigo divino. Nell’Antico Testamento la rivelazione di Dio è autentica ma incompleta. Dopo la creazione e il rifiuto dell’uomo di obbedire a Dio espresso nel peccato originale, l’uomo è costretto a vivere in una condizione extra-paradisiaca, per riparare alla propria colpa.
“Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. Scacciò l’uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all’albero della vita. “ (Gn 3,23-24)
Dopo il peggioramento della condizione morale dell’uomo Dio manda una “castigo”, il diluvio che quasi azzera l’esistenza degli uomini sulla terra abitata.
“Perì ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli, bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli uomini. Ogni essere che ha un alito di vita nelle narici, cioè quanto era sulla terra asciutta morì. Così fu sterminato ogni essere che era sulla terra: con gli uomini, gli animali domestici, i rettili e gli uccelli del cielo; essi furono sterminati dalla terra e rimase solo Noè e chi stava con lui nell’arca. Le acque restarono alte sopra la terra centocinquanta giorni” (Gn 7,21-24)
Dio chiama Abramo per fare un nuovo popolo, per ricondurlo sulla via della fede.
“Il Signore disse ad Abram: «Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra»” (Gn 12,1-3)
L’infedeltà del popolo è messa alla prova dalla carestia. Il popolo d’Israele si trova immigrato e schiavo in Egitto.
“Allora Giuseppe disse al faraone: «Il sogno del faraone è uno solo: quello che Dio sta per fare, lo ha indicato al faraone. Le sette vacche belle sono sette anni e le sette spighe belle sono sette anni: è un solo sogno. E le sette vacche magre e brutte, che salgono dopo quelle, sono sette anni e le sette spighe vuote, arse dal vento d’oriente, sono sette anni: vi saranno sette anni di carestia. È appunto ciò che ho detto al faraone: quanto Dio sta per fare, l’ha manifestato al faraone.” (Gn 41,25-28)
Dio libera il popolo con Mosè ed è condotto per 40 anno nel deserto. Vengono consegnate le due tavole della legge con i 10 comandamenti per orientare il popolo eletto verso il Bene.
“Mosè fece levare l’accampamento di Israele dal Mare Rosso ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua. Arrivarono a Mara, ma non potevano bere le acque di Mara, perché erano amare. Per questo erano state chiamate Mara. Allora il popolo mormorò contro Mosè: «Che berremo?». Egli invocò il Signore, il quale gli indicò un legno. Lo gettò nell’acqua e l’acqua divenne dolce. In quel luogo il Signore impose al popolo una legge e un diritto; in quel luogo lo mise alla prova. Disse: «Se tu ascolterai la voce del Signore tuo Dio e farai ciò che è retto ai suoi occhi, se tu presterai orecchio ai suoi ordini e osserverai tutte le sue leggi, io non t’infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce!». Poi arrivarono a Elim, dove sono dodici sorgenti di acqua e settanta palme. Qui si accamparono presso l’acqua.” (Es 15,22-27)
L’arrivo alla terra promessa è motivo di consolazione ma anche di lotta e battaglie. Quando la fiducia in Dio viene meno e si confida in alleanze con altri popoli che danno culto ad altre divinità, il popolo d’Israele è avvisato dai profeti ma non ascolta, perde la guerra ed è deportato in Babilonia.
“Immolarono i loro figli agli dei falsi” (Sal 36,107)
“In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor, re di Babilonia, salirono a Gerusalemme e la città fu assediata. Nabucodònosor, re di Babilonia, giunse presso la città mentre i suoi ufficiali l’assediavano. In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor, re di Babilonia, salirono a Gerusalemme e la città fu assediata. Nabucodònosor, re di Babilonia, giunse presso la città mentre i suoi ufficiali l’assediavano. Ioiachìn, re di Giuda, uscì incontro al re di Babilonia, con sua madre, i suoi ministri, i suoi comandanti e i suoi cortigiani; il re di Babilonia lo fece prigioniero nell’anno ottavo del suo regno. Asportò di là tutti i tesori del tempio del Signore e i tesori della reggia; fece a pezzi tutti gli oggetti d’oro che Salomone, re d’Israele, aveva fatto nel tempio del Signore, come aveva detto il Signore.” (2Re 24,1-9)
Il popolo ritorna e ricostruisce il Tempio e la pratica religiosa. Sono i sacerdoti del tempio che gestiscono il potere sul popolo. Nella pienezza del tempo, la profezia del Messia liberatore e salvatore si realizza in Gesù di Nazaret. Si completa cosi la Rivelazione di Dio, che è Padre amorevole e misericordioso, come al contempo giusto ed esigente.
Da Gesù è annunciato un Regno di Dio che non è di questo mondo. Un regno di giustizia e di pace. Si entra con la conversione e il perdono di Dio. Dio Padre “castiga” l’infedeltà del suo popolo (e di tutta l’umanità) volendo dal Figlio unigenito l’offerta libera di sé sull’altare della Croce. Gesù desidera ardentemente questa Pasqua, sapendo che in questo modo vengono riaperte le porte del Paradiso, e amaramente ma volontariamente beve al Calice della Passione. Prima della morte e da risorto invita i discepoli a seguirlo sulla via della Croce, ovvero prendere su di sé, come un Cireneo ormai fatto discepolo, il castigo di Dio destinato ai peccatori per la loro salvezza.
Dunque Dio “castiga” chi ama per la loro salvezza; per invitare alla conversione i peccatori, per purificare il popolo di Dio, per chiamare i discepoli a soffrire la croce a favore della conversione dei peccatori, dentro e fuori la Chiesa.
Dio dunque non castiga i cattivi attraverso terremoti, uragani, guerre, carestie e pandemie, perché tutti sono colpiti indistintamente, sia gli innocenti che i colpevoli.
“In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. 2Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? 3No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 4O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo». (Lc 13,1-5)
“affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.” (Mt 5,45)
La Croce è via di salvezza per chi cerca il bene e per chi cerca il male; per i buoni cristiani perché offrono a Dio le loro sofferenze ad imitazione di Cristo, per i cattivi affinché possano rientrare in sé stessi e convertirsi di tutto cuore.
“Nell’amore non c’è timore. Al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore. Noi amiamo perché Egli ci ha amato per primo.”(1Gv 4,18)

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